Transcendentes..

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Frame da video, 1000x1500 px, durata 03:00, 2019.

‘Trascendere: superare, oltrepassare. Considerare uno, o più, "superiore" a qualcosa e/o qualcuno.

Trascendenza: in filosofia e teologia indica il carattere di una realtà concepita come ulteriore, "al di là" rispetto a questo mondo, al quale pertanto si contrappone secondo una visione dualistica.

Dal verbo latino transcendo, che è composto da trans, che significa oltre, e scandere, che vuol dire salire.’

Il dramma di Nietzsche dell’uomo che vuole realizzare in se stesso la trasformazione in Superuomo, calpestando remore e scrupoli e salendo sopra le proprie spalle, è un chiaro esempio dell’uomo che vuole trascendere utilizzando solamente lui stesso come ‘mezzo’.

Non vi può essere un trascendere privo di trascendenza: non vi può essere quindi un sorpassare, superare senza andare al di là di una realtà ulteriore e senza passare da un qualcosa di divino o superiore all’uomo stesso.

Transcendentes sine trascendentium’ è appunto questo dramma, questa contraddizione che sotto forma di azione digitale cerca di usare la luce come mezzo per ottenere una visione trascendentale.

Colpire l’occhio con della luce, aiuta a capire il vero e proprio concetto di trascendenza come sopra inteso.

L’occhio umano è un sistema di rilevamento dell'illuminazione con un mezzo fotosensibile chiamato retina, la luce che raggiunge quest’ultima viene convertita in segnali elettrici che vengono trasmessi dal nervo ottico.

La maggior parte di questi segnali finiscono nella corteccia visiva del cervello per produrre il nostro senso di visione.

Questo meccanismo fisico e chimico è usato come esempio per spiegare il motivo per il quale l’uomo non può raggiungere la trascendenza senza passare attraverso qualcosa di superiore alla sua stessa natura: senza luce o altri mezzi, infatti, non si può arrivare al raggiungimento di una qualsivoglia visione o comunque a qualcosa di superiore per poter andare al di là.

 

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